ALLUCINAZIONE


(dedicato ad una cinciallegra canterina)


Non sempre la musica è lo specchio fedele della vita dell’autore: fatti, pensieri e sentimenti effimeri, nonchè fattori tecnici legati alla forma musicale utilizzata contribuiscono a volte in modo determinante allo stile di una composizione, come anche al significato che questa assume. E infatti questo strano brano è stata ispirato dal canto melodioso e ossessivo di una cinciallegra, che mi ha accompagnato spesso nel percorso tra casa e lavoro. Un cinguettio formato da un intervallo di ottava (battuta n° 1), sviluppato in terzine, che continuava a martellarmi nel cervello. Per evitare la banalità insita in un intervallo così semplice e tonale ho aggiunto al ritmo insistente e ripetitivo della chitarra una sorta di melodia, esposta dal violino, utilizzando uno stile che definirei non tonale più che atonale. Infatti, per esempio attraverso accordi molto dissonanti, la musica atonale esprime la rottura, la negazione esplicita del sistema tonale, che qui invece è presente attraverso allusioni, frammenti, estraniati però dal loro naturale contesto (la stessa parte della chitarra è formata dalla continua ripetizione, con qualche variante, di 5 battute, che possono apparire come una formula cadenzale, privata tuttavia della risoluzione). Come si conviene, d’altra parte, ad ogni allucinazione che si rispetti, in cui frammenti realistici si combinano in modi irreali ed inverosimili. E non è affatto necessario aver assunto sostanze allucinogene per provare le sensazioni che questo brano esprime: bastano le speranze, le attese, i desideri non realizzati per dare talvolta l’impressione che la stessa vita sia un groviglio di accadimenti senza senso.


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(lo spartito è disponibile in formato MUS per Finale 2003 e pdf per Acrobat Reader)

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